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La mozzarella di Massa è una storia tutta al femminile

Le donne hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nel tramandare usi e costumi alle generazioni successive. A Maratea, unico affaccio della Basilicata sul Mar Tirreno, vi sono due tradizioni che, trasmesse di madre in figlia, sono arrivate fino ai giorni nostri: la produzione di Libbane ad Acquafredda e quella della mozzarella di Massa.

La prima era svolta da donne che lungo la costa raccoglievano una pianta chiamata localmente Tagliamani e la intrecciavano fino a formare delle corde; la seconda trova origine nella zona montana ed era praticata dalle donne che per alimentare le famiglie e conservare il latte a lungo lo trasformavano in mozzarelle a forma di treccia e caciocavalli.

Donna con bambina mentre mungono una vacca a Massa
MUNGITURA DELLE VACCHE A MASSA. FOTO GENTILMENTE CONCESSA DA ANTICHE TRADIZIONI

“Ogni nucleo familiare aveva una capra per il latte, una mucca per le mozzarelle e i maiali per la carne. In passato il cibo era scarso e si produceva per mangiare e non per vendere”

Negli ultimi anni a Maratea l’arte dei formaggi a pasta a filata è stata ripresa grazie all’impegno di alcuni giovani tra cui Maria Rosaria Martino e Biagio Dammiano che, dopo aver lavorato in mare su imbarcazioni private, hanno deciso di tornare nel loro paese natale e riprendere a produrre la mozzarella di Massa.

“Mia nonna Pina allevava mucche podoliche e le mie zie si occupavano della produzione dei formaggi mentre i mariti lavoravano in fabbrica. È stata zia Carmela ad insegnarmi tutto. L’allevamento è passato prima a mio padre ed oggi è gestito da mio fratello”

Maria Rosaria racconta che la prima donna a portare le mozzarelle fuori dal borgo di Massa fu Rosa detta la Marinaiola, chiamata così perché si recava a vendere le trecce a Marina, frazione costiera di Maratea, scendendo a mare attraverso una strada sterrata tra le montagne. Anche le sue zie andavano lungo la costa durante la settimana e il sabato in paese quando c’era il mercato. Nel 1981, per l’ultima volta, è stata organizzata la sagra della mozzarella di Massa e loro sperano un giorno di poterla rifare.

Due donne che preparano la mozzarella di Massa
Rosa detta la Marinaiola mentre fila la cagliata
IN ALTO ALCUNE DONNE DURANTE L'ULTIMA SAGRA E IN BASSO ROSA DETTA LA MARINAIOLA. FOTO GENTILMENTE CONCESSE DA ANTICHE TRADIZIONI

Nel 2017, Maria Rosaria e Biagio, costruiscono una stalla ed iniziano ad allevare sedici mucche che pascolavano libere e con il loro latte a produrre mozzarella di Massa e caciocavalli. Constata la difficoltà di gestire entrambe le attività vendono le mucche ad un allevatore di Sassano con l’accordo di ricevere in cambio il latte per la produzione. Così decidono di aprire un laboratorio con vendita nel centro storico di Maratea.

“Ho iniziato a girare la Basilicata per trovare prodotti tipici lucani da proporre ai clienti nella nostra bottega. Sono andato a Matera e Moliterno per vedere come facevano il pecorino e a Ruoti per la produzione caciocavalli podolici”

Interno della bottega Antiche Tradizioni a Maratea
LA BOTTEGA ANTICHE TRADIZIONI A MARATEA. FOTO DELL'AUTORE

Biagio spiega che tutti i loro formaggi sono a latte crudo, senza aggiunta di fermenti e con caglio vegetale adatto per chi segue una dieta vegetariana. Oltre la loro produzione nel bancone ben rifornito sono presenti diverse specialità lucane come: il Canestrato di Moliterno, il Pecorino di Matera stagionato sotto paglia nei Sassi e il Caciocavallo Podolico prodotto con latte delle vacche podoliche allevate allo stato semibrado.

Lavorazione caciocavallo di Antiche Tradizioni
La treccia di Massa di Antiche Tradizioni
LAVORAZIONE DEL CACIOCAVALLO E DELLE MOZZARELLA DI MASSA A FORMA DI TRECCIA. FOTO DELL'AUTORE

Antiche Tradizioni è una bottega con laboratorio dove poter apprezzare sapori tipici, respirare profumi del passato e condividere con i giovani proprietari il forte legame che li lega alla propria terra.

Ascoltando la storia di Maria Rosaria che è nata nel 1981, ultimo anno della sagra della mozzarella di Massa, mi piace pensare che il destino abbia lasciato proprio a lei il testimone per portare avanti la tradizione che le esigenze dei tempi moderni avevano accantonato, ma che nel ricordo delle persone del luogo è rimasta viva e intatta.

La speranza è di vedere sempre più ragazzi riprendere in mano arti e mestieri dei loro paesi per farli conoscere alle attuali e future generazioni.

Azienda Agricola Antiche Tradizioni
Via A. Mandarini, 26, 85046 Maratea PZ
T +39 345 519 5438

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Il Prosciutto di Parma Vescovi stagionato in montagna

Lagrimone è un piccolo borgo situato a 750 metri sul livello del mare e incastonato all’interno del Parco dei Cento Laghi. Il clima asciutto e il vento “Marino” che soffia dal mare avvolgendo il paesaggio rendono la zona ideale per la stagionatura del Prosciutto di Parma DOP. Questa breve frazione di Tizzano Val Parma ospita circa duecento abitanti e ben dodici salumifici. 

La famiglia Vescovi, originaria del posto, produce prosciutti e culatte dal sapore dolce, profumi intensi e puliti come l’aria che si respira in questa zona dell’Appennino immersa tra boschi incontaminati e verdi pascoli. 

La famiglia Vescovi
PAOLO, RENATO E TONINO VESCOVI. TUTTE LE FOTO GENTILMENTE CONCESSE DAL SALUMIFICIO VESCOVI RENATO

“La nostra è un’azienda familiare che nasce dall’idea di proporre salumi di qualità nel rispetto dei tradizionali metodi di lavorazione”

Renato Vescovi inizia a lavorare nel mondo dei prosciutti nel 1960. Negli anni acquisisce esperienza e conoscenza nel settore lavorando in diversi stabilimenti tra Lagrimone e Langhirano. Nel 2004 i figli, Tonino e Paolo, decidono di seguire gli insegnamenti del padre e avviano la loro attività rilevando un prosciuttificio della zona.

Il salumificio Vescovi ha un animo giovane, ma con radici fortemente legate alle tradizioni. Ancora oggi ogni processo di produzione è accompagnato dagli occhi esperti e saggi di Renato. In azienda, oltre i due fratelli, lavorano due operai, due artigiani e Tamara la moglie di Paolo. La produzione è di 38000 prosciutti e 18000 culatte l’anno. Le cosce selezionate provengono da suini pesanti con età media superiore ai 9 mesi. La salatura e le lavorazioni sono fatte a mano e la stagionatura avviene in cantina su scalere di legno.

Prosciutti di Parma Vescovi Renato

“Quando il tempo lo consente apriamo le finestre per far cambiare l’aria in cantina. La personalizzazione di un Prosciutto di Parma la si vede solo sulla lunga stagionatura, quando la carne si asciuga ed esprime i suoi profumi”

Paolo spiega che nei periodi più freddi quando l’umidità è bassa e la temperatura non supera i 20 gradi, sia di giorno che di sera, viene fatto il cambio d’aria naturale che permette alla cantina di ossigenarsi. L’aria si infila tra gli stanzoni e i prosciutti acquistano più profumo. I periodi migliori per aprire le finestre sono da Febbraio a Maggio e da Settembre ad Ottobre.

Prosciutti di Parma Vescovi
Il prosciutto Vescovi e la Culatta di Lagrimone

Negli ultimi tempi stiamo lavorando molto nella ricerca della dolcezza. I prosciutti dolci devono asciugare di più, oltre i venti mesi, per avere più profumo. Il prodotto per portarlo a lunghe stagionature deve avere determinate caratteristiche di peso, grasso e la lavorazione deve essere lenta”

Il Prosciutto di Parma Vescovi è un piacevole equilibrio tra dolcezza e misurata sapidità. La consistenza della fetta è morbida e scioglievole al palato. La marezzatura della carne conferisce aromi di burro, accompagnati da sentori di legno, nocciola e vino invecchiato. Una selezione delle migliori cosce con stagionatura oltre i venti mesi è proposta con un’etichetta speciale, VR 43, dedicata al padre Renato. La Culatta di Lagrimone, fiore all’occhiello della produzione, mantiene la morbidezza del prosciutto abbinata a fragranze evolute, sapore dolce più accentuato e una consistenza pastosa.

Il salumificio Vescovi Renato è una piccola realtà aziendale dove passione, amore e rispetto delle tradizioni rendono i loro salumi dolci, dal sapore intenso e con una fragranza senza uguali come il Prosciutto di Parma.

I prodotti Vescovi sono distribuiti nelle migliori botteghe alimentari delle città di Roma, Napoli, Salerno, Catania e Matera.

VESCOVI RENATO srl
Strada della Val Bardea, 5 – 43028 Lagrimone di Tizzano V.P. – PARMA
T +39 0521 86 67 60 – F +39 0521 86 67 60
info@salumificiovescovi.it  www.salumificiovescovi.it

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La frutteria all’Aventino che resiste al passare del tempo

La famiglia Ansuini dal 1966 gestisce la frutteria in Viale Aventino 99. Il quartiere deve il suo nome ad uno dei sette colli di Roma e per via della vicinanza al Porto Fluviale in epoca antica è stato una zona mercantile, ma nel tempo si è trasformato fino a diventare un’elegante area residenziale dove poter respirare la Roma più autentica.

La bottega Ansuini ha iniziato la sua attività nel periodo dei Mercati Generali e si evoluta fino ad oggi abbracciando le nuove dinamiche del mercato moderno mantenendo però, intatti, i valori culturali e sociali della vendita al dettaglio.

“Il viale una volta era diverso. Qui c’era il fornaio, la macelleria, la merceria, la ferramenta ed eravamo molti e tutti uniti; ci rispettavamo a vicenda”

Maria Domenica insieme al marito Bruno, entrambi originari dell’Umbria, dopo aver lavorato nell’ambito della norcineria decisero di prendere in gestione l’attività di frutta e verdura di un parente stretto nel quartiere Aventino. Sedersi a parlare con lei è come rivivere i tempi di una Roma passata. Racconta che ogni mattina alle quattro, dopo il suono della sirena, entrava ai Mercati Generali di via Ostiense e acquistava frutta e verdura fresca da agricoltori dell’Agro Romano che si radunavano nella piazza principale chiamata zona romanesca.

La Signora Maria Domenica Ansuni mentre taglia le verdure
LA SIGNORA MARIA DOMENICA OGNI MATTINA PREPARA IL MINESTRONE CON VERDURE FRESCHE. TUTTE LE FOTO SONO DELL'AUTORE

“La frutteria era il sostentamento della famiglia e per gestirla al meglio dovevamo esserci noi. A quei tempi le attività si tramandavo di padre in figlio e ricevere le chiavi del negozio era motivo di orgoglio”

Roberto, un diploma in informatica e il sogno, rimasto nel cassetto, di diventare ingegnere aerospaziale, negli anni ‘80 dopo la morte del padre prende le redini dell’attività. Più tardi viene affiancato dalla sorella Rita e insieme portano avanti gli insegnamenti dei loro genitori. I fornitori della frutteria sono: agricoltori diretti conosciuti negli anni e il mercato di Albano dove è possibile andare la mattina presto e prendere i prodotti più freschi. Per la frutta preferiscono prodotti italiani e qualcosa di estero quando è di qualità.

I carciofi romaneschi della frutteria Ansuini
CARCIOFI ROMANESCHI

“Il cliente da noi può trovare specialità provenienti da tutta l’Italia e se abbiamo richieste particolari cerchiamo di soddisfarle”

Roberto spiega l’importanza di mangiare frutta e verdura nel loro naturale periodo di maturazione. I prodotti di stagione sono più saporiti e nutrienti. Nella bottega cercano di accontentare le varie richieste dei clienti e quando possibile proporre alcune specialità. Come la Bella di Boskoop, una delle prime varietà di renette, spedita da un’azienda produttrice del Trentino che possiede diversi cultivar di mele antiche; il radicchio Crumolo invernale, originario del Veneto da mangiare crudo o scottato in padella con un po’ di guanciale secondo una ricetta tradizionale veneta; o la Rosa di Gorizia rara e difficile da ricevere. 

Nel frigo tra le tante proposte spiccano i salumi della Villani e il latte Nobile di Segni prodotto da mucche Frisone allevate allo stato brado. Mentre tra gli scaffali ci sono conserve, frutta secca, dolci, pasta, farine, diversi olii nazionali come il ligure di Frantoio Venturino, i pomodori biologici toscani della Mediterranea Belfiore e il tonno, tra cui il Tonno Rosso, di Iasa di Cetara.

Tonno, conserve e frutta secca della frutteria Ansuini
Olio e pomodoro della frutteria Ansuini
LA DISPENSA DELLA FRUTTERIA ANSUINI

L’arredamento, i prezzi scritti con il pennarello sopra dei foglietti di carta, la Signora Maria intenta a tagliare le verdure, riportano la mente indietro nel tempo quando entriamo in frutteria. A rendere ancora più piacevole l’esperienza ci sono Roberto e Rita che con la loro gentilezza assecondano le richieste dei clienti e li accompagno con competenza nella scelta del prodotto fresco e soprattutto di stagione. 

La frutteria Ansuini è una bottega storica, dove il passato e il presente si incontrano regalandoci una visione moderna di Roma che non dimentica gli usi e costumi che l’hanno resa bella.

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Pasta all’uovo Ascenzi: quando una passione diventa lavoro

Il piccolo laboratorio artigianale Ascenzi offre ogni giorno pasta fresca e cordialità ai residenti del quartiere Appio Claudio-Cinecittà. Roberto, il proprietario, dopo anni passati a lavorare in fabbrica scommette tutto sulla sua passione per la cucina e apre nel 2001 la sua attività in Viale Tito Labieno, 32.

“Prima di aprire ci sono voluti due anni per progettare tutto e trovare il locale giusto. Una volta ristrutturato e comprato i macchinari dalla Pama Roma di San Cesareo, abbiamo fatto formazione presso un laboratorio di pasta all’uovo e poi con mia cognata Piera, andata in pensione a Dicembre 2021, siamo partiti con la produzione di pasta”

Roberto Ascenzi mentre prepara i ravioli
ROBERTO ASCENZI E I SUOI RAVIOLI. TUTTE LE FOTO SONO DELL'AUTORE

Nel 2012 entra in bottega il figlio Davide, dopo una breve esperienza al mercato di Via Catania dove vendeva la pasta prodotta dal padre. Roberto ha insegnato al figlio tutto sulla produzione di pasta e quando possibile ospita all’interno del suo laboratorio studenti per fare formazione. L’insegnamento di un mestiere è una forma di trasmissione della nostra cultura e scambio di energie positive tra persone. Difatti, diversi anni fa, è stato ospitato da un suo allievo per aiutarlo nell’apertura di un laboratorio di pasta all’uovo a Praga. Esperienza che ricorda con molto piacere.

“Le paste che vendiamo di più sono: cannelloni ripieni di carne, tortellini e lasagne. Gli unici ingredienti che utilizziamo sono acqua, semola di grano duro e uova. Mentre i ripieni sono fatti con verdura di stagione e carni fresche”

Nel bancone piccolo, ma ben rifornito, si possono trovare diverse proposte che variano dalla pasta lunga e corta, ai ravioli farciti, agli gnocchi di patate e ai quadrucci da minestra.  All’interno del negozio c’è anche una piccola dispensa che ospita sughi, creme, sottolio ed altre specialità. Una menzione particolare va al pomodoro biologico dell’azienda Mediterranea Belfiore, prodotto in Toscana, dal sapore dolce e dal profumo che ricorda quello fatto un tempo nelle case. 

Ravioli della bottega Ascenzi
Diversi formati di pasta della bottega Ascenzi
Pici della bottega Ascenzi
A GENAZZANO, PAESE NATALE DI ROBERTO, I PICI SONO CHIAMATI GNOCCHI A COA DE SORICA

“Il rapporto con il quartiere è buono, sono tutti gentili e disponibili. La bottega è un luogo di relazione; con le persone che vengono qui a prendere la nostra pasta scambiamo sempre qualche parola e consigli di cucina. Conosciamo bene i nostri clienti e quando ci incontriamo per strada ci salutiamo sempre con il sorriso”

La produzione di pasta è un mestiere antico fatto di pazienza e manualità, dove le tradizionali tecniche dei maestri pastai incontrano i moderni macchinari. L’odore dell’impasto, i gesti ripetuti nel tempo e il rumore della sfoglia stesa sulla tavola rievocano calde sensazioni passate.

Le botteghe come quella di Roberto, sono luoghi dove possiamo sentirci come a casa.

Pasta all’uovo Ascenzi è su instagram

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La famiglia Naticchioni e l’arte della norcineria

Il Ghiottone è la bottega alimentare di riferimento in zona Aurelio-Boccea. Il forte legame con la clientela di quartiere e la passione per il mestiere di norcino tramandata da Luigi al figlio Paolo sono i punti di forza di questa attività avviata nel 1991 in Via Boccea, 258.

Quando abbiamo aperto, nel raggio di 500 metri eravamo 12 negozi di alimentari. Con i figli dei proprietari andavamo tutti insieme a Via Properzio a prendere lezioni di gastronomia

Paolo racconta che il percorso che lo ha portato all’apertura della bottega prende origine da Norcia.Il padre Luigi, figlio di contadini, nel 1945 una volta finita la guerra, dall’Umbria partì per Roma all’età di 14 anni per imparare il mestiere di norcino. Iniziò a lavorare nella bottega Vertecchi a San Lorenzo, poi nel ’60 avviò un’attività in società con altre persone e infine due anni più tardi un’altra con i fratelli sulla Cassia. Nel ’67 insieme al cognato Romolo e il fratello Giancarlo aprì un negozio self service in Via di Boccea, 210 – angolo Via Urbano II.

Foto della prima bottega Naticchioni in Via Boccea
PRIMA BOTTEGA NATICCHIONI. TUTTE LE FOTO GENTILMENTE CONCESSE DA PAOLO NATICCHIONI

L’arte della norcineria è una passione che si tramanda di generazione in generazione. Essere norcini vuol dire saper macellare i maiali, lavorarne le carni e venderle. L’apprendistato è lungo e bisogna sviluppare una grande abilità manuale.

“Sono cresciuto con la scuola dei vecchi norcini. Mio zio Romolo era una persona che non ti insegnava nulla. Diceva che dovevo imparare guardando e sul banco lavorava in modo che io l’osservassi”

Una volta conclusi gli studi superiori e un anno di militare, Paolo comincia il suo apprendistato come addetto al banco del pane e magazziniere. Dopo qualche anno di lavoro nella bottega, finalmente prende posto al reparto salumeria affiancando lo zio Romolo. Qui, impara definitivamente il mestiere che lo porta a progettare l’apertura di una nuova bottega.

Paolo Naticchioni mentre taglia un prosciutto crudo a mano

L’idea è quella di offrire alla clientela dei prodotti artigianali che non siano presenti nella grande distribuzione che in quegli anni si stava sviluppando. Il padre asseconda e sostiene la sua decisione e il 17 Gennaio 1991 viene inaugurata la bottega Il Ghiottone.

“All’inizio siamo partiti con gli stessi prodotti che avevamo nel vecchio negozio, a quei tempi era quasi impossibile trattare direttamente con le aziende e il rappresentante era l’unico tramite”

La bottega ospita diversi produttori e varie specialità artigianali che Paolo ha conosciuto e selezionato durante questi anni. Molto interessante è il banco che è rifornito di formaggi nazionali e di piccole sorprese regionali. Tra essi un formaggio prodotto vicino ad Amatrice che, dopo 40 giorni di maturazione, viene portato a stagionare per 8 mesi all’interno di bunker a Bolzano. La mozzarella di bufala arriva ogni giorno da Caserta e Salerno per accontentare i diversi gusti della clientela.

Per i salumi e i prosciutti la preferenza è su prodotti provenienti da Norcia affiancati da altre proposte come la Culaccia di Rossi, salami e Golette della Salumeria dell’Abbazia e i prosciutti di Cinta Senese della Macelleria Falaschi. Per la pasta la scelta è su produttori che utilizzano solo grano nazionale come il Pastificio Mancini e per la pasta all’uovo Mauro Secondi.

Paolo Naticchioni con una forma di Parmigiano Reggiano

Una scelta che si è rivelata vincente è quella della vendita online attraverso varie piattaforme che offrono il servizio di consegna a domicilio. Questo ha permesso a Paolo di veder crescere la sua clientela anche fuori dai confini del quartiere e la possibilità di ampliare l’offerta di prodotti.

“Tanti anni fa mi proposero di prendere in gestione un forno e rifiutai. Sono legato al mio mestiere e cerco di migliorarmi. C’è sempre da imparare e ancora oggi prendo spunto anche dai giovani rappresentanti che mi trasmettono qualcosa di nuovo su come lavorare ed esprimermi”

Le persone come Paolo sono il motivo per il quale le botteghe di quartiere riescono ancora a sopravvivere. Perdere le botteghe vuol dire rinunciare ad una parte della nostra cultura.

Il Ghiottone è su facebook e instagram

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Rappresentante alimentare: rinascita o declino?

Prima dell’avvento dei supermercati, la vendita di generi alimentari avveniva esclusivamente nelle botteghe e nei mercati di quartiere. Il rappresentante era l’unico tramite tra clienti e aziende. Oggi, grazie alla rivoluzione digitale, le persone sono informate e preparate su tutto: aziende, prodotti e luoghi dove acquistare.

In questo articolo vorrei raccontarti di come una figura professionale, fondamentale in passato, possa sopravvivere ad un probabile declino.

Quello che scoprirai in questo articolo potrà essere uno stimolo per chi vorrà intraprendere questa professione o uno spunto di riflessione per chi è già sul mercato.

Pronto alla lettura? Iniziamo!

Essere competenti nel proprio settore è importante per differenziarsi dalla concorrenza e comunicare credibilità e fiducia

Prima di internet l’acquisto di prodotti alimentari era condizionato all’offerta dei punti vendita e i negozianti si rifornivano dai loro rappresentanti di fiducia.

Ora ognuno di noi può fare ricerche e acquistare dove vuole e come meglio crede.

La figura del rappresentante può ancora essere determinante in questo nuovo scenario di mercato?

Secondo il mio parere sì.

Mi chiamo Fabio Coen, sono un rappresentante alimentare ed ho lanciato il progetto “foodagency.xyz” per dare una spinta rigenerativa ad una professione che sta perdendo valore e importanza. Prima di arrivare a questa decisione il mio percorso formativo è stato lungo e complicato. Sono passato da momenti di estremo entusiasmo ad altri di profonda demotivazione ma, dentro di me, la fiammella della speranza è sempre rimasta accesa.

Ancora ricordo il momento in cui mi sono detto: Fabio è il tuo momento!

Diversi anni fa sono partito per degli stage di formazione presso alcune aziende. Era luglio e mi trovavo in Valle d’Aosta da un produttore di Fontina. Eravamo saliti in alpeggio per ritirare delle forme e mentre guardavo affascinato le montagne davanti a me si avvicinò Paolo, il produttore, ed espresse quelle parole che ancora oggi risuonano forti nella mia mente:

Fabio devi capire che noi produttori porteremo avanti il nostro lavoro tra tutte le difficoltà, perché siamo guidati dalla passione e dall’attaccamento alle nostre tradizioni. Ma senza di voi non avremo speranze di sopravvivere a lungo. Voi rappresentanti siete la nostra voce fuori dal territorio. Solo voi potete comunicare i nostri valori. Solo voi potete raccontare le storie dei nostri prodotti fatte di persone, animali e paesaggi come questo che stiamo ammirando.

Ho riflettuto molto su quelle parole ed ho iniziato a progettare il modo migliore per dare voce a tutte le persone, come Paolo, che rendono il patrimonio alimentare italiano unico e speciale.

L’obiettivo dei miei articoli, pertanto, è di raccontare ciò che ascolto e osservo durante i miei viaggi e nel lavoro quotidiano, accompagnando i lettori attraverso un percorso fatto di profumi e sapori da scoprire. Il mio blog non è una guida e non vuole esserlo. Il mio blog vuole essere una raccolta di storie di persone, di territori e di prodotti.

Anche tu condividi come me la passione per il settore alimentare?

Bene, ora ti descriverò il metodo che ho elaborato per migliorare le mie competenze e per poter rilanciare la figura del rappresentante.

Il mio metodo per diventare competenti: l’esperienza si acquista sul campo, ma alla base c’è molto studio, formazione e… curiosità

Ho passato i primi anni della mia carriera lavorativa ad osservare, ascoltare e assorbire, giorno dopo giorno insegnamenti e consigli da persone più esperte di me.

Nella mia mente prendeva così forma il percorso che avrei intrapreso:

  • Lavoro
  • Formazione
  • Lettura
  • Viaggi

Durante gli anni passati all’università di Economia ho svolto il lavoro di bartender per conoscere il mondo della miscelazione e dei distillati. Una volta laureato, ho iniziato a muovere i primi passi nel settore alimentare come rappresentante su Roma affiancando mio padre Mario, già inserito nel mercato da molti anni. L’inizio è stato duro per me, giovane senza esperienza in un mondo nuovo da scoprire. Ho capito però che avrei dovuto aumentare le mie competenze per riuscire a ritagliarmi un posto tra i grandi. Così ho deciso di iscrivermi ad un master in Food and Wine Business. Mentre studiavo, frequentavo corsi di formazione come assaggiatore di vini presso Onav e assaggiatore di formaggi presso Onaf.

Ho accompagnato gli studi con l’approfondimento di diversi autori di libri che parlavano di cibo e vino. Leggere mi ha permesso di assimilare esperienze altrui e ampliare i miei punti di vista. Molti libri parlavano di persone e luoghi dispersi per l’Italia e nel Mondo. Così ho capito che avrei dovuto viaggiare per scoprire di persona quello che fino a quel momento avevo appreso studiando.

Come prova finale del master ho scelto di documentare delle esperienze formative presso alcune aziende italiane. Ho dedicato un’estate a viaggiare per l’Italia e sono stato ospitato da un’azienda di formaggi in Valle d’Aosta, un Salumificio nelle Marche, un Prosciuttificio in Emilia e ho concluso il mio tour in Toscana, nel periodo della vendemmia, in un’azienda vitivinicola.

Le varie esperienze vissute hanno sempre alimentato la mia voglia di conoscenza e spronato a progettare altri itinerari enogastronomici e nuove iniziative di lavoro.

Quando organizzo un viaggio di piacere, inserisco sempre delle giornate per andare a visitare e conoscere qualche produttore ed è sempre una nuova avventura da raccontare. Ogni prodotto è legato al suo territorio e alle persone che ne tramandano di generazione in generazione i valori. Noi, ascoltando i racconti, possiamo capire l’importanza storico-culturale e sociale che unisce quella terra ai suoi abitanti.

Ora sto frequentando un corso per assaggiatori di salumi presso Onas e, nel mentre, con il progetto foodagency.xyz sto proponendo, presso diverse botteghe alimentari su Roma corsi di avvicinamento ai formaggi. La mia idea è quella di contribuire alla divulgazione delle nostre eccellenze alimentari con corsi, degustazioni e articoli su questo blog.

La scelta del nome “xyz” è perché vorrei rivolgermi a tutte le generazioni, dai giovani ai più grandi: la tutela del nostro patrimonio alimentare dovrebbe essere condivisa da ogni fascia d’età

Ho cercato di riassumere in linea generale il mio percorso formativo che tuttora uso per alimentare il mio lavoro e le mie passioni. Spero possa essere d’aiuto anche per chi svolge la mia stessa professione.

Se l’articolo ti è piaciuto, ti invito a seguire le mie pagine social e questo blog dove pubblicherò – quando mi sarà possibile – le mie esperienze di esploratore enogastronomico.

Buon lavoro,

Fabio.

PS: Se hai domande o esperienze da raccontare lascia un commento sulla nostra pagina instagram!


Perché ci piace il formaggio?

Perché ci piace il formaggio? Corso on line gratuito di avvicinamento, 4 lezioni online su zoom da 1:30h.

Calendario lezioni:
02/12 – Classificazione formaggi e tecniche di assaggio
09/12 – Tecnologia casearia
16/12 – Tipologie di formaggio
23/12 – Servizio e abbinamento formaggi

Per partecipare e ottenere il link occorre solo acquistare i formaggi presso “Tintoni Alimentari” in Via delle Montagne Rocciose, 88, 00144 RM 


Perché ci piace il formaggio?

Perché ci piace il formaggio? Corso on line gratuito di avvicinamento, 4 lezioni online su zoom da 1:30h.

Calendario lezioni:

  • 04/11 – Classificazione formaggi e tecniche di assaggio
  • 11/11 – Tecnologia casearia
  • 18/11 – Tipologie di formaggio
  • 25/11 – Servizio e abbinamento formaggi

Per partecipare e ottenere il link occorre solo acquistare i formaggi presso “Il Ghiottone di Paolo Naticchioni” in Via Boccea 258, Roma


Perché ci piace il formaggio?

Perché ci piace il formaggio? Corso on line gratuito di avvicinamento, 4 lezioni online su zoom da 1:30h.

Calendario lezioni:

  • 06/10 – Classificazione formaggi e tecniche di assaggio
  • 13/10 – Tecnologia casearia
  • 20/10 – Tipologie di formaggio
  • 27/10 – Servizio e abbinamento formaggi.

Per partecipare e ottenere il link occorre solo acquistare i formaggi presso Delizie e Delicatezze in Via Andrea Meldola 122, 00143 Roma (presso il mercato di Vigna Murata) 


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